Doll Therapy: che cosa è?

Doll Therapy

L’uso delle bambole come strumento terapeutico per la demenza è una pratica relativamente recente.

Più di 40 milioni di individui, al giorno d’oggi, sono affetti da deterioramento cognitivo. La Demenza di Alzheimer ne rappresenta la forma più comune: si ha un continua ed inesorabile perdita di cellule cerebrali con riduzione delle funzioni cognitive e psicomotorie.

Le persone colpite vanno incontro a comportamenti aggressivi, con riduzione della capacità di socializzare e di prendersi cura di sè stessi; il quadro può essere precipitato o accentuato dall’istituzionalizzazione (ricovero presso case di cura).

Ecco perchè in questo tipo di Pazienti è particolarmente importante un approccio olistico, che tenga conto delle singole esigenze e di eventuali comorbilità (prima, tra tutte, la depressione). Sarebbe opportuno, inoltre, ridurre al minimo indispensabile l’uso di farmaci, considerando che recenti studi hanno peraltro dimostrato un incremento del rischio vascolare in pazienti trattati con antipsicotici – una delle categorie farmacologiche più utilizzata (laddove non abusata) quando ci si trova di fronte a condizioni di agitazione e aggressività.

Doll Therapy
La Doll Therapy rappresenta un valido aiuto nelle persone affette da demenza

La Doll Therapy

L’uso di bambole (Doll Therapy) rappresenta un intervento non farmacologico, a bassissimo costo, che attira sempre di più l’interesse dei caregivers; molte strutture di lungodegenza, in tutto il mondo, stanno introducendo le bambole come strumento per limitare l’agitazione e indurre un senso di attaccamento affettuoso, carico di sentimenti positivi.

Le bambole vanno a “scavare” nella memoria dei Pazienti riportando a galla un senso di genitorialità, che a sua volta promuove sentimenti di calma, di tranquillità, di necessità di accudire. La bambola stimola la vista, il tatto e la voglia di stabilire una cominicazione con gli altri. Prendersi cura, cullare, abbracciare, coccolare e cantare sono attività che stimolano moltissimo l’autostima e la sicurezza dei pazienti.

Per le persone affette da demenza la bambola è un oggetto “transizionale”, un’àncora salda in un periodo di incertezza – proprio come per il bambino in crescita diventa importante l’attaccamento al ciuccio o ad un giocattolo.

La bambola spesso prende il nome di uno dei figli e viene coccolata, viene fatta giocare, le vengono cambiati i vestiti e viene messa a dormire.
Alcune metanalisi hanno dimostrato l’efficacia di questo tipo di terapia, supportata fino a non molto fa solo dall’esperienza aneddotica degli operatori.

Le Empathy Dolls

Immagine tratta da https://www.rubensbarn.com/

Tra le Bambole più utilizzate troviamo le cosiddette Bambole Empatiche (o Empathy Dolls), ideate in Svezia e caratterizzate da alcune accortezze costruttive che le rendono particolarmente adatte per rendere un’esperienza sensoriale piacevole.
Sono infatti provviste di una dimensione e di un peso simili a quelli di un neonato, con braccia e gambe lievemente curvate in modo da favorire la presa e l’abbraccio. Gli occhi, inoltre, sono rivolti di lato in modo da evitare un continuo contatto visivo, cosa che potrebbe indurre una sensazione di ansia in alcuni soggetti.